No a Villar Perosa, l’autogol Juve che l’Avvocato non avrebbe tollerato

Cara Juve, questo autogol lo potevi evitare. Il no alla passerella di Villar Perosa, annunciato dalla società, è una scelta infelice, proprio nei giorni in cui si celebra il centenario della proprietà Agnelli che ricorrerà ufficialmente lunedì 24 luglio. E poco conta se il 9 agosto verrà rimpiazzato dalla seduta a porte aperte allo Stadium (ingresso gratuito: e ci mancava pure fosse a pagamento), preceduta il 24 luglio da una serie di appuntamenti virtuali sui canali social del club.

Villar Perosa, il ricordo del fotografo Salvatore Giglio

Il Maestro Salvatore Giglio, storico fotografo bianconero, ha ricordato proprio su Tuttosport che cosa abbia sempre significato Villar Perosa dal 1959, sia per i tifosi della Juve sia per gli stessi bianconeri: “I giocatori giocavano a carte e facevano passeggiate con i tifosi, non è come adesso che non si possono neppure avvicinare. La gente veniva anche da fuori regione, piazzava le tende all’esterno del campo e trascorreva lì le ferie, era un ambiente familiare, non c’erano molti filtri. E la Juventus si fermava tanto tempo a Villar: lì svolgeva la preparazione estiva, la prima amichevole della stagione e, quando giocava in casa, andava pure in ritiro. La sera della vigilia c’era il rito delle caldarroste: si cominciò con Trapattoni, le mangiammo dopo cena. E visto che il giorno dopo la Juve vinse, continuammo così per tutte le vigilie. Ce le procurava il direttore dell’albergo di Villar. L’Avvocato arrivava in elicottero perché senza il suo arrivo non si dava il via alla festa. Se era fuori Villar, atterrava nel prato vicino al campo; se era già in paese, aspettava la squadra in villa per salutare tecnico e giocatori, poi scendeva in auto. Un tempo non c’erano le tribunette vip, l’Avvocato si sedeva su una sedia o in panchina a bordo campo, molte volte era con il figlio Edoardo. Guardava e chiedeva, voleva sempre informarsi su tutti. L’Avvocato teneva così tanto a quell’amichevole tra prima squadra e Primavera che nelle sue ultime volontà ha lasciato scritto di disputarla sempre finché un membro della famiglia Agnelli fosse stato alla Juve. Quella dell’estate 2002 è stata l’ultima volta per Agnelli e pure per Giampiero Boniperti. Arrivarono insieme sorridenti e io li immortalai con uno scatto. L’Avvocato morì nel gennaio 2003 e Boniperti non ci volle più venire da solo”.

Villar Perosa, il disappunto del sindaco Marco Ventre

Disertare Villar Perosa significa venir meno a una precisa volontà dell’Avvocato e frustrare le attese della tifoseria, come ha sottolineato il sindaco del paese, Marco Ventre, che su Facebook ha manifestato tutto il suo disappunto: “Con grande rammarico e dispiacere sono stato informato stamattina dalla società F.C.Juventus della decisione unilaterale di non mettere in programma il consueto vernissage a Villar Perosa. Avremmo voluto ricordare e festeggiare i 100 anni di proprietà della famiglia Agnelli con una grande festa di sport e del popolo juventino. Spero che nel libro della nostra storia questa sia l’unica pagina bianca a cui seguiranno pagine di festa, colore e vera tradizione bianconera“. Qui non si tratta di nostalgia canaglia, inguaribile romanticismo, rimpianto dei bei tempi andati. Qui si tratta, anche e soprattutto nell’era digitale, di salvaguardare comunque in ogni modo il patrimonio di storia, di tradizione, di amore dei tifosi per la propria squadra del cuore. Che né un post o un reel, né un emoticon o uno streaming possono sostituire. Soprattutto nell’Anno Centenario degli Agnelli al timone Juve, record mondiale imbattuto e imbattibile. Altro che “stronger together“. Più forti insieme suona molto meglio.

Juve, clamoroso: Bonucci è stato messo fuori rosa

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